Domenica 16 settembre 2012
Bècco di Filadonna
Bella escursione, dove l'ambiete cambia in continuazione, da abetaie a faggeti fino a entrare in un bosco di mughi che ci accompagnano sino in cresta. Purtroppo una nuvola, che ha stazionato sulla cima, non ci ha permesso di goderci la bella veduta a 360°.
Siamo partiti dalla località Sindech sulla SS. 349 a quota 1113 metri., Imboccato il sentiero SAT n. 439 e dopo 40/45 minuti siamo giunti alla Baita dei Tre Avéz, ripreso il cammino ci siamo inoltrati in una bella faggeta e i numerosi tornanti mitigavano la pendeza del ripido versante. Salendo ancora siamo arrivati ad un ripido pascolo: il Pralongo. Risalito sino al suo termine ci si inoltra in un bosco di mughi, salendo con pendenza costante sino alla cresta tra il Cornetto e la Seconda Cima, al bivio con il sentiero 425. L'escursione prosegue ora a destra, verso Nord. Mantenendosi a sinistra, lasciando a destra il sentiero delle creste, tra saliscendi per poi risalire incrociando il sentiero 442, proveniente dal rifugio Casarota (che riprenderemo in seguito al ritorno). Si prosegue e quando inizia a scendere, verso la Bocca di Val Larga, lo si abbandona per risalire a destra sino, prima all'anticima e dopo alla cima del Becco di Filadonna.
Ritornati al bivio 425 - 442 arriveremo al Bus dele Zole, dove il sentiero 442 ci porta verso il rifugio Casarota. Si transita attraverso uno spettrale bosco di mughi morti, vittime di un violento incendio nel 2004. Si giunge in seguito al rifugio, dedicato a Livio Ciola, dopo meritata sosta si scende in località Sindech dove avevamo parcheggiato.
Dislivello 1170 metri.